Ricordo quel giorno
con grande chiarezza. Eravamo in cerca di un nuovo dilemma da
risolvere. E le domande si affollavano confuse nelle nostre menti
senza che fossimo in grado di trovare qualcosa che valesse la pena di
indagare. Eppure la risposta, o meglio la domanda, era proprio sotto
i nostri occhi. E lo era stata per tutta la nostra vita.
Se
ne stava lì, a fissarci dal basso, e noi lo utilizzavamo senza mai
chiederci il perché. Senza
comprendere quanto fossimo fortunati. Il BIDET.
Perchè "Il Bidet", che è
una parola francese, proprio dai francesi non viene utilizzato?
Perché se lo hanno inventato lo hanno poi, inevitabilmente
abbandonato?
Ebbene sì, il Bidet
è un'invenzione francese. E letteralmente significa “piccolo
cavallo” perché è la posizione che si assume accovacciandosi
sopra di esso. Questo meraviglioso oggetto fa la sua apparizione
sulla scena nel 1700, probabilmente inventato da Christophe
Des Rosiers.
Come ogni genio, anche Des Rosiers non fu subito compreso: il bidet,
nel 1739 veniva pubblicizzato come “custodia per violino in
porcellana con quattro gambe”, oggetto fondamentale nella casa del
gentiluomo aggiungiamo noi.
Il
riconoscimento arrivò presto, e a Versailles se ne
potevano contare
più di 100, nelle sale da bagno e da letto. Tuttavia presto caddero
in disuso e vennero rimossi data l'avversione per la pulizia dei
sovrani francesi. Si dice che il Re Sole si sia fatto
il bagno,
in tutta la propria vita, solo tre volte. Effettivamente il bidet era
l'ultimo dei suoi problemi.
Successivamente
il bidet iniziò a diffondersi nei bordelli e questo, probabilmente,
influì anche sulla sua caratterizzazione come oggetto peccaminoso.
La
sua introduzione in Italia si deve alla lungimirante Regina di
Napoli, Maria Carolina d'Asburgo Lorena, che nella metà del '700 lo
volle nella sua camera da letto nella Reggia di Caserta. Nell'800
all'arrivo dei funzionari sabaudi che presero possesso della Reggia,
facendo l'inventario lo classificarono come “oggetto per uso
sconosciuto a forma di chitarra”.
La
diffusione e l'amore tutto italiano per il bidet si deve quindi ad
una coraggiosa Regina che infischiandosene del fatto che
quell'oggetto fosse considerato quantomeno ambiguo e utilizzato
solamente dalle prostitute,
riuscì a superare i pregiudizi dei benpensanti.
La
morale di questa storia è quindi molto semplice: non farti mai
condizionare da ciò che gli altri potrebbero pensare di te. Spesso
sono solo dei puzzoni.
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