venerdì 29 maggio 2015

CLUB DEI CERVELLONI - SECONDO DILEMMA SEMISERIO

Ricordo quel giorno con grande chiarezza. Eravamo in cerca di un nuovo dilemma da risolvere. E le domande si affollavano confuse nelle nostre menti senza che fossimo in grado di trovare qualcosa che valesse la pena di indagare. Eppure la risposta, o meglio la domanda, era proprio sotto i nostri occhi. E lo era stata per tutta la nostra vita.
Se ne stava lì, a fissarci dal basso, e noi lo utilizzavamo senza mai chiederci il perché. Senza comprendere quanto fossimo fortunati. Il BIDET.
Perchè  "Il Bidet", che è una parola francese, proprio dai francesi non viene utilizzato? Perché se lo hanno inventato lo hanno poi, inevitabilmente abbandonato?

Ebbene sì, il Bidet è un'invenzione francese. E letteralmente significa “piccolo cavallo” perché è la posizione che si assume accovacciandosi sopra di esso. Questo meraviglioso oggetto fa la sua apparizione sulla scena nel 1700, probabilmente inventato da Christophe Des Rosiers. Come ogni genio, anche Des Rosiers non fu subito compreso: il bidet, nel 1739 veniva pubblicizzato come “custodia per violino in porcellana con quattro gambe”, oggetto fondamentale nella casa del gentiluomo aggiungiamo noi.
Il riconoscimento arrivò presto, e a Versailles se ne potevano contare più di 100, nelle sale da bagno e da letto. Tuttavia presto caddero in disuso e vennero rimossi data l'avversione per la pulizia dei sovrani francesi. Si dice che il Re Sole si sia fatto il bagno, in tutta la propria vita, solo tre volte. Effettivamente il bidet era l'ultimo dei suoi problemi.
Successivamente il bidet iniziò a diffondersi nei bordelli e questo, probabilmente, influì anche sulla sua caratterizzazione come oggetto peccaminoso.



La sua introduzione in Italia si deve alla lungimirante Regina di Napoli, Maria Carolina d'Asburgo Lorena, che nella metà del '700 lo volle nella sua camera da letto nella Reggia di Caserta. Nell'800 all'arrivo dei funzionari sabaudi che presero possesso della Reggia, facendo l'inventario lo classificarono come “oggetto per uso sconosciuto a forma di chitarra”.
La diffusione e l'amore tutto italiano per il bidet si deve quindi ad una coraggiosa Regina che infischiandosene del fatto che quell'oggetto fosse considerato quantomeno ambiguo e utilizzato solamente dalle prostitute, riuscì a superare i pregiudizi dei benpensanti.


La morale di questa storia è quindi molto semplice: non farti mai condizionare da ciò che gli altri potrebbero pensare di te. Spesso sono solo dei puzzoni.

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